di benrete il martedì 11 aprile 2017, 8:18
Mi stupisco sempre come riesca a riconoscere un motociclista quasi sempre anche, ovviamente, fuori contesto... nella vita quotidiana. Non so, particolari atteggiamenti, modi di fare o quella punta sborona che contraddistingue anche me volente o nolente. C'è però un gesto, un punto di unione che fa convergere tutti noi in un unica espressione: il saluto. Certo, il saluto è nel contesto motociclistico, non puoi sbagliare ma non tutti lo fanno. Le due dita alzate sono, a mio parere, l'essenza della passione; vite diverse con realtà, storie e vissuti incredibilmente differenti ma in quell'istante, nel preciso momento che le moto si incrociano, le esistenze sono condivise perchè la fusione della comune passione viene sfrondata da tutto il resto, dall'inutile. Non tutti salutano perchè probabilmente non tutti hanno qualcosa da dire, da condividere: uno scooterista va su due ruote per arrivare prima e il motociclista in maglietta e infradito cavalca il ferro per prendere il vento mentre va al lago, e magari darsi arie all'aperitivo con gli amici. No, io parlo di un'altra categoria e precisamente quella che ha il batticuore quando preme l'avviamento, quella che non fa 5 metri senza giubbotto e paraschiena, quella che la moto la vive come una opportunità e non come un mezzo. E allora quelli si che salutano, quelli si che condividono ribadendo continuamente che freddo, pioggia e vento sono solo lo scenario di un film meraviglioso....
Ultima modifica di
benrete su martedì 11 aprile 2017, 8:52, modificato 1 volte in totale.