Oggi finalmente, a 67 gg dall'evento, sono stato dimesso

. La fase più pesante è dunque terminata
ora mi aspetta un periodo piuttosto impegnativo per il completo recupero della mobilità sia articolare che muscolare (ho perso 15 chili).
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Visto che questa avventura è giunta al capolinea e, tutto sommato, positivamente, devo postare una considerazione finale.
Questa esperienza mi ha provato profondamente, ma mi ha insegnato anche un paio di cose:- In primo luogo che ho degli amici, lo sapevo già, ma la conferma che mi hanno dato in questo non breve periodo va ben oltre.
Amici che si sono presi cura di me nel momento dell'incidente, che sono venuti a trovarmi fin là, nonostante la distanza (Bologna) ed anche a Rovigo, che mi hanno ripetutamente telefonato e messaggiato, per sentire come stavo e per tenermi su il morale, che (oltretutto) si sono presi il disturbo (
spontaneamente) di recuperarmi la moto, che mi propongono appuntamenti conviviali finalizzati al mio recupero fisico; a tutti loro dico: GRAZIE, grazie di cuore.
- In secondo luogo (ma ex aequo), che se riprenderò in mano la moto (è probabile),
dovrò rivedere il mio modo di andare per strada, che deve essere "godersi la moto", non andare alla ricerca della prestazione. Lo devo in primis alla mia famiglia, alla quale ho chiesto scusa sin da subito, ed agli amici compagni di viaggio, ai quali sicuramente ho procurato qualche momento d'angoscia e chiedo scusa anche a loro.
Sono cose da tenere nella dovuta considerazione, ma sovente te le dimentichi, soprattutto quando ti si chiude la vena ed il cervello si spegne. Farlo a 20 anni, può essere scusabile, alla mia età, ASSOLUTAMENTE NO!
E' un pensiero che, da un po' di tempo, assediava la mia mente e dovevo liberarlo.