Premetto che avevo richiesto l'Hypermotard, ma la moto non è ancora stata consegnata ai concessionari per via di un richiamo sulla prima serie che ha di fatto ritardato le consegne inizialmente previste per il 26 Febbraio (non conosco quale sia il problema che ha causato tale richiamo).

Rispetto al modello precendente, l'MTS 2013 ha un parabrezza nuovo (più ampio e più facilmente regolabile) e un nuovo fornitore di spospensioni (è stata abbandonata la problematica Ohlins a favore di Sachs).
La moto mi è parsa meglio refinita in alcuni dettagli (plastiche del cruscotto, attacchi delle sospensioni elettroniche, cablaggi), anche se il nuovo parabrezza, ora regolabile con una sola mano anche in marcia, emette fin dai primi metri dei cigolii di plastiche decisamente fastidiosi (è aumentato il peso delle parti "sospese", il che, evidentemente, unito alle vibrazioni ai bassi regimi, fa cigolare le plastiche).
La moto in versione "S" è di fatto completamente elettronica: DTC, ABS (di nuova generazione e collegato al Riding Mode selezionato) e sospensioni SkyHook.
Mi sento sempre più in sella ad un enorme Tablet piuttosto che a delle moto....
Il tragitto è un tragitto "obbligato", 3 ore di tour a spasso per i passi tra Como, Bellagio e Lecco.
http://goo.gl/maps/kTdM7
Il motore
La cura voluta da Ducati per rendere il prodotto ancora più appetibile a coloro i quali provengono da mezzi di taglio più turistico (GS su tutti) è immediatamente percettibile.
Il Twin Spark unito alla nuova centralina dà i suoi frutti eliminando completamente ogni tentennamento evidenziato dal motore tra i 3 e i 4.000'.
Sembra elettrico sotto, pur mantenendo il suo carattere.
L'erogazione è più dolce, il tutto a vantaggio della guida in citta o a velocità costante.
Personalmente amo di più l'erogazione della mia, più cattiva e apparentemente più pronta, ma devo ammettere che il motore 2013 è in grado di allargare l'utenza in modo notevole.
Passata la soglia dei 6.000' torna il carattere Ducati, anche se la sensazione è che sia meno irruento.
La ciclistica - SkyHook
Sulla "S" ad ogni Riding Mode corrisponde un livello di DTC, un livello di ABS e un livello di rigidità sospensioni. Sospensioni che con il sistema SkyHook si adattano in tempo reale allo stile di guida della moto a livello idraulico.
Tecnicamente il sistema è così spiegato dalla Ducati Research Division:
”Il sistema Ducati Skyhook è fondamentalmente basato sulla presenza di quattro accelerometri installati a bordo del veicolo, due anteriori e due posteriori.
Due di essi sono montati sulle masse non sospese, quindi vicino ai mozzi delle ruote e due sulle masse sospese.
Uno è fissato al di sotto della base inferiore di sterzo e uno all’interno della centralina Blackbox che è anche il cervello del sistema, visto che contiene anche il processore che esegue i calcoli e che genera gli impulsi per le elettrovalvole.
Poi abbiamo due valvole a solenoide che sono montate una nello stelo attivo della forcella Sachs e una nel mono posteriore e che, ricevendo ogni 5 millisecondi un impulso di corrente proveniente dalla centralina, vanno ad aggiornare la posizione di uno spillo che di fatto fa da otturatore per il passaggio dell’olio a doppio effetto, quindi sia per la compressione che per l’estensione.
Ciò è possibile grazie al fatto che il sistema è talmente rapido nel processare i dati da informare ognuna delle due valvole se la corrispondente sospensione è in fase di compressione o estensione.
Quindi di fatto quello che la valvola va ad operare è un freno idraulico a doppio effetto a seconda delle condizioni di lavoro”.
Nella pratica, il sistema non si sente assolutamente ad andature normali.
Ma quando si inizia a spingere ecco che è evidente l'apporto del sistema.
Nelle staccate violente la moto ha un affondamente della forcella che viene "stoppato" letteralmente, andando a minimizzare quasi completamente il trasferimenti di carico. Stesso effetto lo si ha nelle brusche accelerazioni, la moto non si siede e rimane molto sostenuta.
Così come le asperità vengono digerite in modo allucinante, con la moto che resta molto più neutra rispetto ad una moto "tradizionale".
Ci si deve però abituare. La bella giornata mi ha permesso di "esagerare" in alcuni punti del tracciato, anche se la temperatura non era certo primaverile (al Tivano neve fino a bordo strada......), ma spremendo la moto in staccata, percorrenza e accelerazione si ha davvero la sensazione che....stia guidando "lei".
Non è una sensazione naturale, ma ci si rende conto di quanto il sistema sia efficace.
Non lo amo molto, avere una moto che in staccata resta neutra, che entra in curva senza avere quella sensazione di carico sull'anteriore e che percorre la traiettoria in modo neutro per poi avere un comportamento di assetto piatto anche all'uscita contrasta con il mio stile.
Oltretutto la moto "tende ad allargare" se guidata secondo canoni "classici". Mi spiego meglio. In staccata non affonda, e quando si è all'interno della curva quello che solitamente è la compressione della forcella che permette di arrivare al punto di corda viene compensato dal sistema elettronico che "tira su" la forcella stessa.
Facendo di fatto puntare il muso lontano dalla corda.
Dando poi gas la moto non si siede, facendo quindi tendere questa volta più all'interno della curva che all'uscita.
Insomma, ci si deve abituare a queste correzioni che vanno a modificare le tradizionali dinamiche di trasferimento di carico.
Ripeto, ce ne si rende conto guidando forte, alle basse andature (codice) sono percettibili quelle correzioni di assetto che avvengono in presenza di sconnessioni o di frenate di emergenza.
Ottimo il nuovo ABS, si precepisce a mala pena il ritorno della leva e agisce in modo eccezionale.
La guida
E' un prodotto importante dal costo elevato, ma le doti dinamiche giustificano tale posizionamento.
Resta una SBK a manubrio alto, ma la nuova gestione del motore riesce a farle fingere meglio di essere una turistica.
Migliorata la sella (più rigida - inteso come meno cedevole - e confortevole), migliorata la protezione aerodinamica, migliorata la sicurezza (grazie a questa elettronica totale).
I 120 km di "su e giù" sono passati in un lampo, impegno fisico molto basso, piacere di guida ottimo. E i Pirelli Scorpion hanno nuovamente mostrato il loro ampio range di utilizzo con tenuta ottima sia su fondi imperfetti e umidi, sia su asfalti lisci ma freddi, garantendo un grip sopra la media.
Da provare.
PRO
Motore
Ciclistica
CONTRO
Prezzo
Cavalletto centrale
