Un altro motociclista morto, un altro dramma della strada, un altro ragazzo che se ne va. Le strade modenesi continuano a mietere vittime, dall’Appennino alla Bassa, passando per Modena. “Oggi grande giorno! Speriamo!”, scriveva sulla sua bacheca Facebook, intorno alle 14, Andrea Testi, 30 anni, residente a Mirandola. Mai avrebbe pensato che un pirata della strada avrebbe potuto interrompere la sua vita. Una vita gioiosa, passata anche attraverso il terremoto, ma in cui non aveva mai perso la sua vitalità e la voglia di scherzare. Una vita fatta di amici e di una grande passione: i motori. Auto, ma soprattutto la sua moto, una Suzuki Gsxr 1000. Quella moto su cui - intorno alle 19.20 - aveva superato il cavalcavia della tangenziale, all’altezza dell’uscita 10, e si era immesso sul Canaletto. Viaggiava verso la Bassa quando, pochi metri dopo, un’auto, che proveniva dal senso opposto, lo ha travolto. Il mezzo, un’utilitaria, forse una Yaris grigia, ha cercato una svolta temeraria: non c’era lo spazio materiale. La vettura aveva quasi finito di imboccare via Alzaia, probabilmente non ha visto la moto arrivare. L’impatto è stato devastante. La Suzuki ha colpito la parte posteriore destra dell’utilitaria e si è impennata, raccontano i due testimoni alla polizia municipale intervenuta sul posto.
Andrea Testi non riesce a controllare la moto impazzita. La Suzuki sbatte contro un bidone dell’immondizia e si rimette in strada, ma ormai è impossibile riprenderla. Lo schianto contro il guardrail, all’altezza del bar Ponte Basso, è letale. Il 30enne mirandolese resta lì, privo di vita mentre la moto continua a correre: si fermerà decine di metri dopo. I testimoni frenano, l’autista dell’utilitaria fugge in direzione Modena. Per tutta la serata si cerca di intercettarlo, mentre gli agenti della municipale vanno a caccia di alcuni reperti utili a risalire all’auto pirata. Il dramma è servito, un’altra è vita spezzata, un’altra famiglia piange.
___________________________________________________
Modena, 21 settembre 2012 - LO HA TRAVOLTO, lasciandolo riverso sotto il guard rail, ed è scappato. E’ stato cercato per tutta la sera l’automobilista pirata che ieri alle 19.10 non si è fermato dopo aver investito un motociclista in via Canaletto a Modena. La vittima è Andrea Testi, 30enne residente a Mirandola, in via Borgello 2: i sanitari del 118 hanno provato a rianimarlo ma il suo cuore ha cessato di battere. Quando sono arrivati i soccorritori, dell’auto investitrice non c’era traccia, ma almeno un testimone ha riferito ai carabinieri e ai vigili urbani arrivati sul posto che il motociclista si era scontrato con un’utilitaria scura, forse una Toyota Yaris di colore grigio, che poi è scappata.
Motociclista di 30 anni travolto e ucciso da un'auto pirata
I RILIEVI dell’incidente sono proseguiti fino a tarda ora: come detto, l’auto investitrice sarebbe di una Yaris seriamente ammaccata soprattutto all’altezza di una ruota posteriore. L’auto è fuggita verso il centro di Modena. Il motociclista, invece, secondo i primi accertamenti della polizia municipale, procedeva verso la Bassa, cioè verso casa. E’ probabile che la macchina abbia tentato la svolta in via Alzaia e che abbia travolto la moto che sopraggiungeva.
Multimedia correlati
Modena, incidente mortale sulla Canaletto
CAPIRE esattamente la dinamica dei fatti sarà complicato: la macchina non c’era e i vigili, arrivati davanti al bar Ponte Basso, si sono trovati davanti una scena straziante. Il corpo del motociclista era sotto il guard rail laterale mentre la moto, una Suzuki 1000, era in mezzo alla strada senza una ruota. Gli agenti hanno così capito che qualcosa non tornava: le testimonianze di alcune persone che avrebbero assistito all’impatto, poi, hanno chiarito molto dell’incidente. La macchina coinvolta nello schianto è fuggita a gran velocità: purtroppo, a quanto pare, nessuno sarebbe riuscito ad annotarne il numero di targa, neanche parzialmente ma altre indiscrezioni dicono che il pirata sarebbe già nelle mani delle forze dell’ordine. Il conducente - non si sa se uomo o donna - sarà denunciato per omicidio colposo e omissione di soccorso. Rischia anche l’arresto.