Vi posto un articolo sull'argomento di due ruote

Due ruote: così l'Abs
salva sempre la vita
Tutti gli studi e le statistiche dimostrano che il sistema frenante elettronico è di fondamentale importanza
di ROBERTO CALABRÒ
Abbiamo parlato a lungo di come il sistema frenante antibloccaggio sia di fondamentale importanza per le due ruote. Ed ecco tutti gli studi che dimostrano come senza Abs si muore. O si muore di più, molto di più.
Sono parecchi gli studi di settore realizzati in questi anni. Tutti partono da un dato di fatto: l'alta mortalità dei motociclisti. Nel 2009 oltre 5.000 centauri sono deceduti in Europa a causa d'incidenti stradali. L'organizzazione European Transport Safety Council ha affermato che, a parità di distanza, per un motociclista il rischio di morire in un incidente stradale è 18 volte superiore a quello di un automobilista. Inoltre mentre il numero di vittime di incidenti in auto è in continua diminuzione da oltre un decennio, quello dei motociclisti è rimasto praticamente invariato. La cause da ricercare sono molteplici tra cui l'utilizzo di caschi non a norma e i guard-rail killer per la cui sostituzione su strade e autostrade d'Europa si stanno battendo da anni le associazioni dei consumatori.
L'introduzione dell'ABS di serie garantirebbe nuovi standard di sicurezza per i motociclisti. Il perché è presto detto: il sistema antibloccaggio delle ruote riduce notevolmente lo spazio di frenata, evitando in molti casi un impatto spesso fatale. Il motociclista che deve effettuare una frenata di emergenza si può trovare spesso in una situazione critica a causa del bloccaggio delle ruote: ad esempio su un motociclo medio non dotato di ABS che viaggia a una velocità di 100 km/h lo spazio di frenata è di 58,5 m. Con l'ABS la frenata si riduce a 49,5 metri.
Tuttavia in campo motociclistico tale tecnologia è ancora poco utilizzata. Mentre dal 2004 il sistema ABS è obbligatorio su tutte le auto, sulle moto il tasso di installazione è piuttosto basso: nel 2010 raggiungeva appena il 16% del nuovo immatricolato.
Uno studio del 2009, pubblicato dall'agenzia statale svedese Vägverket - Swedish Road, ha evidenziato che grazie all'ABS sarebbe stato possibile evitare il 38% di tutti gli incidenti con feriti e il 48% di tutti quelli gravi o mortali. Un'altra indagine dell'Unione Europea sui benefici dell'ABS ha evidenziato che sarebbero oltre 5.000 le vite che si potrebbero salvare nei prossimi dieci anni rendendo obbligatorio il sistema.
Anche tra i centauri c'è una netta propensione all'utilizzo di questa tecnologia sulle moto. Una recente ricerca condotta da Bosch, dalla rivista Motociclismo e dalla società di consulenza CSM International, su un campione di 450 motociclisti, ha messo in luce che quasi totalità degli intervistati (96%) si ritiene soddisfatta del sistema montato sulla propria moto, mentre il 62% vorrebbe l'ABS di serie. Addirittura oltre la metà (57%) lo ritiene tra le prerogative di acquisto della prossima motocicletta.
In questi anni la tecnologia ha fatto passi da giganti, rendendo disponibili sistemi facilmente applicabili a tutti i veicoli a due ruote, non solo a quelli di grossa cilindrata. Inizialmente l'ABS era di derivazione automobilistica, risultando per questo voluminoso e pesante sulle moto. Ma, a partire dal 1995, le dimensioni e il peso dei sistemi dedicati alle due ruote sono costantemente diminuiti. Bosch, ad esempio, ha sviluppato presso il suo centro R&D in Giappone una nuova versione: l'ABS di generazione 9, con un volume di meno di mezzo litro e un peso di 700 grammi, con una diminuzione del 50% rispetto alla versione precedente. L'introduzione dell'ABS di serie non è più una chimera: attendiamo ora le decisioni dell'Unione europea.