Quello che ho letto in queste 4 pagine di forum sono per lo più frasi fatte, concetti standard e discorsi fatti "per sentito dire".
Ducati ha addosso la nomea di poco affidabile e cara.
Poco affidabile, oh si che lo era. I modelli fino a 4-5 anni fa se n on venivano curati come bambini tra vibrazioni e sistema costruttivo artigianale (inteso in senso negativo del termine) erano un disastro, dovevi scaldarla bene, trattarla bene, toccarla bene e via dicendo.
Cara? Carissima! Un sistema industriale artigianale non ha le economie di scala di un colosso, ed il "branding" - come da qualcuno citato - è una delle componenti di marketing che permette di raggiungere il consumatore del tuo brand in modo "esclusivo" - o di farti sentire tale - e "fuori dalla massa".
Stessi discorsi - su altri forum - si fanno tra i ricchi possessori di supercar. Se andate a cercare leggerete di litigi tra possessori di Ferrari e di Porsche. La Ferrari ha la nomea di macchina fragile, da trattare coi guanti di velluto, costosa da mantenere e con parecchi difetti che vanno corretti nel post vendita.
Domanda: quando passa una Ferrari - solo sentendo il rumore, pardon, la sinfonia - vi girate? Sorridete? Vi emozionate? Beh, io si. Quando passa una Porsche la si guarda, eh beh viva dio, è sempre una bella macchina. Rimane una macchina in senso industriale. Ferrari rimane un marchio in senso emozionale.
Io ho guidato le Ducati.
Le ho guidate su strada (Monster, 999, 900ss, Multistrada), le ho provate in pista (999, 749).
Io ho avuto Honda per 11 anni. 6 modelli.
Ogni volta che ho guidato una Ducati mi sono emozionato. Ruvide? Si. Rigide? Alla follia. Difficili? Come poche. Ma sono moto che GUIDI davvero, che non ti portano mai in giro e basta. Non puoi avere distrazioni. Devi arrivare con le braccia indolenzite e le gambe anchilosate che ti ricordano la strada percorsa e guidata.
Ma ho avuto Honda per 11 anni. Facili, veloci. Vorrei aggiungere affidabili, ma purtroppo ho avuto con ultime 3 Honda problemi che....forse nemmeno Ducati ha avuto. E che in 2 casi su tre mi hanno lasciato a piedi (col 929 e col 600RR). Col CB1000 fortunatamente ho "solo" avuto un "lieve difetto" di montaggio ai paraoli delle forcelle con fuoriuscita totale dell'olio che ha imbrattato dischi, cerchio e gomma anteriore (si una cosetta da nulla......). Tutto risolto in garanzia, per carità, ma con necessità di intervento di un legale per avere il 929 riparato (cambio sfondato per difetto della forchetta di inserimento rapporti a 9.000 km......).
Ora. Le moto sfortunate esistono. Per carità. Sono mezzi meccanici.
Forse pochi sanno che nel 2007 Ducati ha richiesto supporto a Toyota per raggiungere i livelli di eccellenza produttiva in catena di montaggio seguendo appunto il metodo che nella casa delle 3 ellissi sta garantendo prodotti affidabili (parlo delle Toyota costruite in Giappone, purtroppo l'esternalizzazione produttiva della Prius ha dato grattacapi e richiami importanti in USA).
La filiera è stata rinnovata, le tecnologie produttive anche, gli interventi artigianali sono stati più industrializzati, i test sono diventati più severi.
Dati alla mano, nel periodo 2007-2010 gli interventi in garanzia sono diminuiti del 60%.
L'ultimo modello davvero nato male è stato il 1098. Ha avuto un sacco di problemi legati al fatto che la 1098 è stata una moto durata una stagione, realizzata per omologare il modello da SBK e, causa cambio regolamento per permetteva ai bicilindrici di arrivare a 1.200cc, sostituita subito dal 1198.
Per il resto ci sono una serie di problematiche legate a componenti singoli che ancor oggi affliggono Ducati, ma per la maggior parte si tratta di difetti di componenti e non di scarsa affidabilità della meccanica strutturale.
Ricordiamoci una cosa: Ducati non è una moto "commerciale" usa e getta. Ducati va coccolata. Molto più di una giapponese. Ma molto di più. Si ma Honda ha tagliandi ogni 6.000km. Ducati ogni 12.000km. Qualcosa non torna. Non era inaffidabile? Ripeto, va coccolata. E tanto.
Modelli nuovi che vanno a ridurre il valore dell'usato? Beh inutile argomentare una scuola tipicamente giapponese. Ho letto 848 Evo e 1198 SP. Evoluzioni reali di modelli fuori produzione.
C'è chi cambia i colori e descrive la moto come modello 2011........
Vi farò sapere. Lascio Honda dopo 11 anni, passo a Ducati. Una 848. Non Evo. Standard. Bella da togliere il fiato. Da ferma. E da spenta. Vedremo.
Descritta come "non è nemmeno un mille e va meno di una 600 SS giapponese". Forse c'è chi è abituato a viaggiare solo in autostrada. O forse non ha mai guidato una Ducati. O forse ognuno alla fine difende le sue scelte. Che è giusto. Anzi, è sacrosanto. A patto di avere tutti gli elementi oggettivi per farlo.
Vi lascio con il commento che mi fece un possessore di una Harley Shovelhead dell'82 ad un raduno quando gli feci notare che la moto perdeva aveva una macchia di olio sotto il carter. "Ti sbagli - mi disse - non perde olio. Mi sta avvertendo che c'è ancora olio. Io mi preoccupo quando non vedo macchie, vuole dire che devo rabboccare".
Moto vive. Emozioni mettalliche dal lato umano.
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