eutanasia... riflettiamo seriamente...

[Pacciani]

oggi è natale.... ed in questo periodo di feste voglio rubarvi un minuto, e farvi riflettere....
come molti quest'anno sono stato colpito da un lutto in famiglia a causa di una grave malattia...
non voglio entrare in particolari e mi scuso se in qualcuno di voi apro ferite ....
non voglio aprire dibattiti pro e contro la chiesa....
voglio solo un minuto di riflessione....
ovviamente questo spot è stato censurato....
non contiene immagini crude...guardatelo senza timore...

[moa76]

Paccio esattamente 2 settimane fa mia nonna ci ha lasciati dopo 12 anni di lunga sofferenza sempre a letto...

Penso che se lei fosse stata in grado di intendere e volere avrebbe optato x l'eutanasia.......

[luciano]

che la chiesa sia contraria posso capirlo,capisco meno la scelta del governo ma purtroppo un malato terminale porta dei bei soldini nelle casse e nelle tasche

[andamentolento]

per essere Natale.....

L'argomento è difficilissimo ma da noi siamo specialisti nel fare fumo a chili per non parlare seriamente delle cose.

La legge in italia esiste ed è chiarissima: a un paziente non si può fare neanche una puntura intramuscolare senza il suo ESPLICITO consenso: quindi una persona attaccata al respiratore, per esempio, ha SEMPRE la libertà di ritirare in ogni momento il consenso al trattamento, anche se questo implica la propria morte.

Non solo.

Quando un paziente è in coma, quindi incapace di intendere e di volere, DEVE essere nominato un tutore che DEVE firmare il consenso informato per ogni tipo di trattamento. Se una persona, in uno stato di salute, manifesta IN MODO CHIARO la propria volontà in caso di incapacità di intendere e di volere, il tutore nominato DEVE in ogni suo atto attuare il volere del paziente (sentenza Englaro).

Tutto questo è garantito dalla più importante legge dello stato: LA COSTITUZIONE.

Ricordate il caso Welby ?? quando Welby decise di ritirare il proprio consenso informato al trattamento con il respiratore automatico, un anestesista lo aiutò a sopportare la sofferenza che questa scelta avrebbe comportato.
In quell'occasione, una marea di politici BUFFONI ( ripeto a scanso di equivoci: una marea di politici BUFFONI !!) andò avanti e indietro in TV a dire che l'anestesita serebbe finito in galera per omicidio. anzio un ben pensante (se non vi ricordate chi era ve lo ricordo io) disse che era necessario che la magistratura prendessere opportune iniziative contro il suddetto medico.

Ebbene: il medico non solo non fu imputato neanche per scherzo, ma non ebbe neanche la benchè minima procedura dell'rodine dei medici, segno che non aveva infranto nessuna legge nè regolamento etico.

Ogni essere umano, ogni persona, ha il diritto di scegliere come affrontare la peggiore prova che la vita ci possa mettere davanti: la malattia. Il malato va aiutato a capire la propria malattia, quello che comporta, le speranze, il percorso difficile, la sofferenza; va supportato con ogni mezzo, ma va sempre RISPETTATO e vanno sempre rispettate le sue scelte anche quando, talvolta, mortificano la nostra professione di medici.

E questa non è una concessione di questo o quel politico cialtrone, ma è un DIRITTO di ciascuno di noi.

[vic64]

Proprio qualche giorno fa stavo parlando di questa cosa con mia figlia. Io sposo completamente ciò che ha detto Andamentolento e ringrazio Pacciani per il tema affrontato. Io ne sono un convinto assertore, non per colore politico, religione o etica morale, (i politici in questi casi sono più dannosi che utili) ma per ciò che dice la mia COSCIENZA.
La libertà è il bene supremo per un'uomo e come tale va cercata e rispettata sempre. Le ipocrisie e la false moralità le possiamo lasciare a chi ne fa uno stile di vita.
La materia è complicata ma il libero arbitrio è un concetto molto semplice da capire, senza entrare in dettagli ed esempi che stonerebbero dico solamente questo: per la mia vita voglio decidere IO, sempre!!!

[Pacciani]

sicuramente andamentolento ha esposto in maniera chiara e da afferato in materia
ma non mi è chiara una cosa ,gli argomenti da lui esposti mi sembrano riferiti all'accanimento terapeutico ,
ma l'eutanasia vera e propria penso sia un altra cosa ....

[andamentolento]

Ovviamente, tecnicamente, l'eutanasia (personalmente detesto il termine, ma questo sarebbe un altro argomento).
Ma a ben vedere, spesso siamo in situazioni marginali, ma non per questo meno seri e drammatici.
Nella maggior parte dei casi siamo pienamente nei limiti già previsti dallla Costituzione.

Il problema eutanasia incorpora in se un altro argomento sottilmente drammatico e, a mio modo di vedere, tragico.


Per quello che sto per dire spero di non offendere la sensibilità religiosa di nessuno, se così fosse chiedo fin da subito di bannare pure il mio msg.

In italia, probabilmente per la forte presenza culturale della Chiesa, siamo assolutamente arretrati in quella che viene chiamata genericamente la terapia del dolore. Ad oggi, anche se qualcosa si è mosso ma con estrema lentezza, la legislatura impone norme molto restrittive nella prescrizione e somministrazione di farmaci antidolorifici oppioidi, persino in ambiente ospedaliero.

Sembra che la malattia, specie quelle più serie e gravi, sia sempre rivestita di un aspetto mistico come se la sofferenza aiutasse l'essere umano a guadagnarsi il paradiso: in questa situazione culturale al malato di fatto non viene posta la possibile scelta tra sottoporsi a terapie pesantissime o accettare la malattia e la sua naturale evoluzione, magari aiutato da idonea terapia di supporto (solo di supporto). E da qui a passare all'accanimento, il passo è breve.

[fabiosire]

Ciao a tutti,

per prima cosa ci sono troppe persone che invitano a non applicare l'eutanasia perchè si ritengono buoni cristiani.

A questi buoni cristiani auguro di stare in un letto dieci anni senza potersi muovere e poi voglio vedere..

E' sempre facile fare i moralisti con la libertà altrui.
Io preferisco la morte piuttosto che restare infermo in un letto con il mio fisico che non regge più, ridotto come una larva almeno avrò pace.
Le cure sono talmente progredite che si riesce a far stare per anni una persona in vita non si accetta che il suo percorso sia finito è un grosso sbaglio troppe volte l'ostinazione offende la dignità.


Ciao Fabio

[CAVALIER]

Ho letto ed ho apprezzato, soprattutto il pensiero etico di andamentolento che guarda oltre quel muro legale e religioso che tanto condiziona il pensiero di ognuno.
La famiglia di mia madre è stata sterminata dal tumore, ogni volta mi sono ritrovato di fronte un mio caro congiunto che implorava tra atroci sofferenze di essere aiutato nella dipartita cosa che ovviamente non abbiamo fatto.
Tutte persone legate alla vita che amavano la vita ma che nel sopraggiungere della malattie volevano vedere finite le loro sofferenze, io non avrei avuto il coraggio di aiutarli in questo ma credo fosse stato giusto ascoltarli.

Ai politici macachi sparagiudizi appollaiati sul pulpito di turno dico......provare per credere.

[marco63]

Direi che l'argomento è particolarmente difficile e delicato da affrontare anche per le varie sfaccettature a cui è legato. Ritengo che mentre molto si è fatto e si stà facendo relativamente alle cosiddette cure di fine vite nonchè alla terapia del dolore. Non a caso in molti ospedali viene "controllato/misurato" il dolore così come si misura la temperatura o la pressione arteriosa. I medici sempre più sviluppano una sensibilità etica relativa all'accanimento terapeutico (nelle strutture sanitarie esistono i comitati di bioetica dove i professionisti sanitari possono portare casi per un confronto).
Sull'eutanasia a mio avviso non si è fatto concretamente direi quasi nulla per i vari motivi che avete citato voi. Presumo che lo sviluppo culturale porterà inevitabilmente ad affrontare il problema. Anni fa nessuno metteva in discussione quanto prescritto o indicato da un medico e non ci si poneva il problema di chiedere il consenso al paziente. Oggi ci si pone il problema non solo di chiedere il consenso ma della modalità con la quale deve essere chiesto e su come devono essere date le informazioni. Direi che l'argomento è alquanto complesso ed articolato da poterlo affrontare i 2 righe ma comunque mi sento di quotare Vittorio quando sostiene: "per la mia vita voglio decidere IO, sempre!!!".