Ovviamente, tecnicamente, l'eutanasia (personalmente detesto il termine, ma questo sarebbe un altro argomento).
Ma a ben vedere, spesso siamo in situazioni marginali, ma non per questo meno seri e drammatici.
Nella maggior parte dei casi siamo pienamente nei limiti già previsti dallla Costituzione.
Il problema eutanasia incorpora in se un altro argomento sottilmente drammatico e, a mio modo di vedere, tragico.
Per quello che sto per dire spero di non offendere la sensibilità religiosa di nessuno, se così fosse chiedo fin da subito di bannare pure il mio msg.
In italia, probabilmente per la forte presenza culturale della Chiesa, siamo assolutamente arretrati in quella che viene chiamata genericamente la terapia del dolore. Ad oggi, anche se qualcosa si è mosso ma con estrema lentezza, la legislatura impone norme molto restrittive nella prescrizione e somministrazione di farmaci antidolorifici oppioidi, persino in ambiente ospedaliero.
Sembra che la malattia, specie quelle più serie e gravi, sia sempre rivestita di un aspetto mistico come se la sofferenza aiutasse l'essere umano a guadagnarsi il paradiso: in questa situazione culturale al malato di fatto non viene posta la possibile scelta tra sottoporsi a terapie pesantissime o accettare la malattia e la sua naturale evoluzione, magari aiutato da idonea terapia di supporto (solo di supporto). E da qui a passare all'accanimento, il passo è breve.