Luogo della prova Pian del Tivano e dintorni.

Il look è piacevolissimo, la componentistica è davvero di alto livello e la qualità percepita è elevata.
In sella, da fermi, ci si ritrova sul "solito" Monster, può essere un pregio come un difetto. Ho avuto la stessa situazione quando provai nel 1994 l'M900 (allora bestia indomabile).
Peso in avanti - ma non troppo - testa sulla ruota anteriore, forcella praticamente verticale.
Unica sostanziale differenza il display derivato dagli LCD Ducati Corse e gli amenicoli elettronici guadagnati dalla moto (TCS e ABS).
Il sound è godurioso, i due scarichi sovrapposti rendono onore ad un motore ormai datato regalando una sonorità davvero piacevole (specialmente in rilascio quando gli scoppiettii fanno davvero venire in mente i suoni dei mezzi racing di una volta).
L'impostazione della moto standard è fin troppo rigida, il setting fa sentire quasi ogni buca e anche se copia bene le asperità la tipologia di moto trasferisce ogni singola irregolarità ai polsi.
La frenata mi ha lasciato perplesso all'inizio, a dispetto dell'unità ad attacco radiale (non monoblocco) servita da pompa radiale Brembo e alimentata da due disconi da 320 (che dovrebbero incutere timore reverenziale), si dimostra anche troppo spugnosa richiedendo uno sforzo sopra la media per ottenere un effetto frenante deciso. Penso sia effetto delle pinze non monoblocco, si guadagna tanto in modulabilità ma si perde in cattiveria. Per carità, la leva con regolazione a ghiera e l'estrema modulabilità permettono una personalizzazione totale della frenata, e su strada è meglio avere meno cattiveria e più progressione, ma visto l'ABS di serie si poteva forse osare di più.
Il motore è il vecchio 2 valvole raffreddato aria/olio (fastidiose le vampate di calore, specie ora che è estate.....), portato sulla carta a 100cv. Dico sulla carta perchè onestamente i cavalli si sentono poco, si sente molto la coppia ma il range di utilizzo di questa moto (tra i 3.500 ed i 7.500 giri) è talmente ristretto che si ha la netta sensazione che sia "limitata" in qualcosa.
Oltretutto, vista la schiena del motore, quei 4.000' passano in un lampo, e sulle prime ci si trova, anche a causa di rapporti del cambio corti, sempre a limitatore con il display illuminato modello albero di Natale.
Insomma, guidandola ci si deve ricordare che è un Monster a tutti gli effetti.
Scorbutica sotto i 3.000' (fino a saltellare), con l'erogazione che sembra tagliata (quando entra il limitatore il motore sta ancora spingendo) e dall'agitlità fin troppo pronunciata (si ha a volte la sensazione che "prenda sotto" tanto punta nelle curve strette).
Non ho avuto la sensazione di intrevento del TCS nè dell'ABS - nonostante smanacciate volontarie - diciamo che per le strade intorno a Pian del Tivano è una brutta bestia, ma non è per nulla facile giocarci tra le curve.
Non è una moto facile, nè immediata, nè per tutti. E' davvero un Monster, in quello hanno mantenuto il carattere.
Se ci si "resetta" dalle moto normali è una moto "d'altri tempi" come guida, reazioni, coppia e motore. Deve però piacere il genere. Non è decisamente per tutti, è una moto per puristi.
Se la comprerei? Non credo. 11.690 euro non sono tanti se si considerano i contenuti di ciclistica ed elettronica, ma se si guarda al motore si sente un pò puzza di "troppo" marketing. Per carità, ha Ducati Safety Pack di serie (comprende l'ABS e il DTC con 4 gradi di intervento- entrambi disinseribili), ha forcella Marzocchi da 43mm pluriregolabile, mono Sachs plurierogalbile, ha un'orgia Brembo all'impianto frenante. Tutte "frocerie" che aftermarket costerebbero qualche migliaio di euro. Ma avrebbe mertiato a mio parere un motore più moderno. O quanto meno una rapportatura del cambio più votata ad un utilizzo più polivalente.
Una moto da amatori insomma. Ma che perlomeno mostra il carattere Ducati davvero.

