Ho venduto la mia macchina. Si, era proprio un catorcio: Nissan Note 2006 a Gpl che andava ad olio, 194000 km. Alla fine i 1100 euri incassati sono oro ma questo mi ha portato a fare alcune riflessioni. In fondo quel ferro sgangherato il suo dovere lo ha fatto pienamente, tre anni mi ha portato dove volevo e anche risparmiando ma la sua vendita non mi ha suscitato alcun sentimento, indifferenza totale... quasi una liberazione. E così per ogni macchina che ho avuto. Certo, caratterialmente sono un pragmatico, per me l'auto è un ferro che mi porta da un punto all'altro a prescindere dal colore, dotazioni o menate varie ma la mia assoluta insensibilità verso una cosa che comunque ti ha servito fedelmente mi ha fatto riflettere. Cosa è che provoca emozioni? Quando un oggetto si tramuta da ferro in catalizzatore di sentimenti?
Al bike expo penso di aver trovato la risposta fra le mille special esposte: l'imperfezione! Ho conservato gelosamente in garage a isernia l'oggetto più imperfetto che abbia posseduto: Honda xl 125. Ripensandoci ogni volta che la riponevo in garage la guardavo come una figlia che faceva la pipì addosso mentre eri in colonna alla cassa dell'iper. E a ben guardare il trasferimento in moto è imperfetto: vento, freddo, scomodità... talvolta quando indossi casco, guanti, paraschiena penso che in macchina sarebbe tutto più facile ma è proprio quell'imperfezione che trasforma il viaggio in moto in una avventura e non in una asettica traslocazione. Un amico ha comprato un auto nuova, una mini, perchè era a suo dire "a caccia di emozioni. Il mio parere è stato chiaro, non si possono cercare batticuori da un mezzo utile con stereo e aria condizionata. L'emozione arriva solo da ciò che usi da sempre ma ogni volta è la prima volta.