di rocco il mercoledì 24 giugno 2009, 11:27
Oggi, a circa due mesi dalla tragica fine di Annalisa, volevo ricordarla con queste due righe scritte di getto, solo per non diementicare:
IL RESTO NON CONTA
696 bianca, bellissima, un sogno avveratosi
Anna è vestita di nero, raggiante, desiderosa di strada.
In viaggio nessun azzardo, nessuna paura,
sempre concentrata ed attenta la sprona o la trattiene come sa.
Che non piova, tanto basta ad un motociclista
ma oggi, il sole di inizio primavera rende tutto unico.
Procediamo verso casa nel calar del pomeriggio
in fila, sulla corsia maledetta.
Tutti notano le difficoltà dell'asfalto
diritto ma invaso di squarci, solchi ed avvallamenti.
Poi d'un tratto la tragedia.
Anna sbanda, scarta a destra e sinistra
come un bambino alle prime armi con la sua bicicletta nuova.
Le sue braccia non riescono a tenere quell'oggetto impazzito
che si impunta e la fa volare via.
Lo stridio della moto sull'asfalto poi
la botta sorda sulla lamina assassina.
Il casco di Anna che vola via con la sua vita.
Corro, corro verso di lei con il casco ancora in testa.
Poi le urla, l'intuire la morte nei suoi occhi,
nel sangue che esce copioso dal suo viso.
Non c'e più nulla di vivo nel suo corpo immobile.
Tutti speriamo, arrivano le ambulanze, si prendono cura di lei
poi un infermiere dice al collega:
"prendi un telo bianco"
Mi allontano, ora non posso davvero fare più niente.
Dopo circa 20 minuti dall'incidente riesco a pensare e, mi fa male.
Piango a dirotto, sento lo stomaco rivoltarsi.
Stiamo tutti accanto a lei, stesa sull'asfalto, quasi a proteggerla
fino a quando non la portano via. Poi, pio il nulla.
Un vuoto dentro enormemente grande, devastante.
Un nodo alla gola che quasi non mi fa respirare.
Anna in un attimo è anfata via, il resto non conta...............