di vic64 il mercoledì 21 settembre 2011, 20:07
Caro Nicola, mi sono commosso nel leggere le tue parole, gli animali (li chiamerei compagni di vita) fanno parte del nostro io, persone che reputi indistruttibili si sciolgono con il loro compagno. Nel tuo racconto hai citato tuo padre, io vorrei citare il mio che è mancato nel 1998. Cosa ci azzecca direte voi? Una gatta è il filo conduttore, una gattina chiamata Miki e trovata da me in caserma dopo che alcuni soldati gli avevano tagliato i baffi e gettata nel cemento. Al tempo facevo servizio a Civitavecchia e trovata questa gattina decisi di portarla a casa di mia madre per nutrirla, pulirla e riportarla poi in casema, al tempo venivo a Roma un giono si e due no quindi portata Miki a casa di mamma e papà (e mia sorella) dissi ........"laviamola diamogli da mangiare, poi domani mattina la riporto a C.vecchia e me la tengo io in caserma".... Ricordo come ora il bagnetto, l'assalto al petto di pollo e la scatola delle scarpe per cuccia, era l'ottobre del 1991.
la mattina dopo alle 06.00 del mattino suono a casa dei miei per prendere la gattina e portarla via con me, odo un trambusto dietro la porta, mia sorella che piangeva mia madre con del latte in mano e mio padre che urlava ..."portate via quel gatto"....
Va bè ho detto tenetela ancora due giorni....Miki ha accompagnato la mia famiglia per 14 anni, ricordo papà che usciva apposta per comprare i bocconcini per Miki e quando se ne è andato nel 1998 mia madre sull'orlo della depressione ha trovato forza assieme a quel mucchio di pelo che gli teneva compagnia.
Sto piangendo come un ragazzino forse è colpa di papà di Miki o tua Nicola che mi hai fatto ricordare queste cose.....grazie
Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare.E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
