Mi spiace per la morte del tuo amico. Il mio punto di vista è semplice: prenditi tutto il tempo che occorre, ascoltati e poi agisci di conseguenza. Ma devi assolutamente partire da una o due considerazioni. La prima è che c'è un sacco di gente che purtroppo ci lascia le penne a piedi, in macchina, sui pattini o a casa propria gli crolla il tetto sulla testa; o peggio ancora per uno stupido attacco di cuore. Quindi, poche palle, si muore, tutti i giorni e mettiamoci l'animo in pace. Sei proprio sicuro che la soluzione sia quella di vivere sotto una campana di vetro solo perché hai famiglia? Meglio di no. Cambieresti, diventeresti un altro e un giorno, dio ci salvi, insegneresti involontariamente ai tuoi figli a vivere nella paura di morire e di causare dolore a chi gli vuole bene. Per me non sarebbe una vita accettabile.
Pensaci su.
Per finire vorrei dire una cosa a proposito della pericolosità delle moto. Le moto non sono pericolose in sè, nè sono più pericolose di altre cose. Quando accade qualcosa la moto è solo uno dei fattori (e neanche il più pesante). Il resto lo fa il fattore umano e soprattutto la fatalità; che non è la sfiga che non esiste.
Questo è il modo in cui mi sono formato e sono cresciuto. Nella consapevolezza che da un momento all'altro potremmo non esserci più. Alla vita che hai famiglia o che sei un imperatore, o che vai in moto non glie ne frega niente. Quindi buonsenso, un pizzico di prudenza ma accetta le cose così come vengono, con leggerezza e tranquillità.
Spero di essere stato utile. Allora, a presto in sella.

ps. Se il tuo amico fosse morto in un incidente d'auto non ne avresti più voluto guidarne una? Ecco... appunto.