FERMO - «Quello che oggi ci rende sereni, è che pur sapendo come va a finire, rifaremmo esattamente le stesse cose, perché Marco era felice». Paolo Simoncelli, il papà del Sic, il campione di moto morto il 23 ottobre scorso in un incidente sul circuito di Sepang, ha fatto un'immersione di affetto fra gli studenti dell'Istituto superiore Einaudi di Porto Sant'Elpidio (Fermo).
Un incontro dedicato allo sport, e non solo.
«Senza Marco è dura - ha detto - ma le dimostrazioni di affetto dei ragazzi ci danno una carica straordinaria». A parte l'amicizia del Sic con Valentino Rossi, i Simoncelli sono legati alle Marche da sempre. « Per cinque anni ho frequentato il collegio Montani a Fermo - ha raccontato Paolo - e lì mi sono diplomato perito elettronico. I nonni di Marco erano di Offida. Una volta, per il ventennale del diploma, l'ho portato con me in
moto: aveva 5 anni, e durante il tragitto si è addormentato, l'ho dovuto quasi legare per non farlo cadere».
Non è stato facile per Paolo Simoncelli trattenere le lacrime e firmare autografi, ma si è fatto forza parlando della «grande eredità che lui ci ha lasciato». «Abbiamo avuto la forza di dar vita ad una fondazione per raccogliere fondi destinati ai disabili, e in poco tempo abbiamo raccolto più di 700 mila euro. Un fatto straordinario. Marco era sicuramente migliore di me: andava negli istituti per disabili e quando usciva mi diceva 'vedi babbo, qui la gente dovrebbe venire più spesso, così magari si chiarisce le idee».




