Andare in moto è pericoloso. C'è poco da fare, per spostarsi dal punto A al punto B la moto è pericolosa. Più della macchina, più della bici, più di andarci a piedi, in treno, in aereo... Direi che è il modo più pericoloso di muoversi. C'è, come si dice a Pescara, "poca merda 'a fa pallotta" (poca merda per fare una palla, ovvero c'è poco da fare...), la moto è DI PER SE un mezzo pericoloso.
Chi lo nega mente, a se stesso prima di tutto.
Poi, come è stra-ovvio, la dose-base di rischio può essere incrementata a piacere. Correre in moto è più pericoloso che trottare tranquilli. Hai voglia a dire che quando vai piano "sei meno attento" di quando ti ingarelli, quando vai piano vai piano e quindi i rischi si abbassano. E' INCONFUTABILE che andare forte aumenta esponenzialmente i rischi. Chi sostiene il contrario dice una cazzata (lo dicevo anche io... pensa che cojone!).
Quello su cui Tommy mi pare valga la pena di riflettere VERAMENTE, e che tu hai fatto, è che si rischia LA VITA. Se si cade in moto a 100 km/h le possibilità di portare a casa la pellaccia sono poche. Certo, anche cadendo a 50 si può morire... Ma anche cadendo dalle scale andando a prendere il giornale si può morire. Ma DICIAMOLO, e sopratutto DICIAMOCELO DA SOLI: correre in moto mette a rischio LA VITA. E Paccio, come purtroppo tantissimi altri prima di lui, sono lì a ricordarcelo. Che una morte assurda almeno serva a qualcosa, ovvero a ricordarci, con violenza e cattiveria, che a correre in moto SI RISCHIA LA VITA.
Poi andare in moto è BELLO. Correre in moto oltre che bello è anche MOLTO DIVERTENTE. Chi lo nega? Basta, come sempre, essere coscienti di quello che si fa. Vuoi correre? Fallo. Ma sii cosciente che metti la tua vita a rischio; correre in moto non è mortale, ma aumenta ( e non di poco) il rischio di morire. Tutto qui.
E non diciamoci cazzate: se uno si prende una moto da 150 hp NON ci va piano. Ci corre. Certe moto (molte) sono fatte per correre e ci si corre, è così. Tipo la frase "mi prendo un mezzo più potente e più performante così aumento il margine di sicurezza"... Ma che minchiata è ??! Prendi un mezzo più performante per correre di più! E' TALMENTE chiaro che fanno quasi tenerezza le balle che noi motociclisti ci raccontiamo per soddisfare la nostra passione ed il nostro divertimento. Ecco, nostro appunto. Ma su questa terra non siamo soli, ci sono sia "gli altri", che a volte pagano i ns rischi non avendo nessuna colpa (vd un mio amico che poco poco si ammazzava in auto per evitare il solito invasato in moto che ha tagliato una curva col ginocchio a terra) e ci sono anche i nostri cari.
Io personalmente ho fatto la mia scelta. Dopo l'ultimo botto ho detto basta. Mi sono giocato un pò di jolly nei 20 anni da motociclista; non sapendo quanti ancora ne ho nel mazzo, per adesso mi sono preso una pausa. Non dico che non comprerò più una moto in vita mia, ma per adesso vado a piedi (o in bici, che fa pure bene alla salute). Raga, non me la sento più. Quando la sera dell'ultimo botto sono tornato a casa, miracolosamente illeso, ed ho visto mio figlio e la mia compagna ho avuto uno strizzone di stomaco che quasi mi si piegavano le gambe. E senza nemmeno tanto dirmelo ho smesso di pensare a ricomprare una moto. Tutto qui.
Lo so, c'è un'altro modo di godere la moto, ovvero trottando tranquilli godendo di altro che non sia il rombo del motore ed il fischio dell'aspirazione. Forse un giorno mi vedrà tra i suoi adepti, chi lo sa? Magari, caro Tommy, ci ritroveremo a trottare su una bella strada della Provenza su due HD...

La nostra è davvero una passione "insana". Lo so. Divorante, ossessiva, monopolizzante. Facciamo almeno che non sia accecante: fatalisti va bene, ciechi meno. Quando corriamo in moto facciamolo sapendo che mettiamo la ns vita a repentaglio. Diciamolo: oggi esco e mi faccio due pieghe come si deve... E metto la mia vita a rischio. Se per voi il gioco ancora vale la candela andate, gas a martello e ginocchio a terra e divertitevi. Lo facevo fino a ieri pure io, non sto certo qui a fare il moralista del caxxo. Per me, semplicemente, sento che per adesso non vale più la pena. Sicuramente per i miei cari non ne vale la pena.
Ma, volenti o nolenti, la sorte di Gabriele ci mette il dubbio, fa nascere la domanda: vale la pena rispondersi con sincerità, almeno in onore di qualcuno che ha pagato il prezzo più grande.
