Finora non hanno dato esito le ricerche dell’auto pirata - forse una Toyota Yaris grigia - che ha provocato l’incidente costato la vita a un motociclista 30enne di Mirandola, Andrea Testi. Lo conferma anche la polizia municipale che pure si sta impegnando su tutti i fronti per trovare tracce di quell’auto e chiarire meglio cosa sia accaduto l’altra sera alle 19.20 circa all’inizio del Canaletto. La testimone che ha visto l’auto ha reso una descrizione “a caldo” abbastanza precisa ma purtroppo generica: nell’immediatezza, ha pensato a soccorrere il ferito e non a inseguire l’auto che fuggiva verso la città. Ieri mattina l’Infortunistica della municipale si è recata con due ispettori a Ponte Basso. Sono stati ripercorsi, alla luce del sole, tutti i punti del luogo dell’incidente, un’area in realtà estesa. La ricostruzione dell’incidente è per forza parziale, ma stando a quanto si è riusciti a capire sarebbe circa questa. Testi viaggiava in sella alla sua Suzuki Gsxr 1000 da Modena verso la Bassa. Scendendo dal ponte della tangenziale ha superato l’auto guidata da quella che sarebbe diventata la testimone chiave dello scontro; subito dopo, si è trovato di fronte l’auto, che era evidentemente in parte dentro la sua carreggiata. Per evitarla, Testi ha sbandato schiantandosi contro i bidoni della spazzatura presso il parcheggio del bar tabaccheria di Ponte Basso (di solito altamente illuminato, ma in quel momento al buio e chiuso). L’urto con i cassonetti ha spaccato una ruota della moto proiettandola avanti, mentre Testi cadeva al lato, scivolando per quasi 15 metri e finendo sotto il guard rail. Tutto questo nella indifferenza di chi - uomo o donna - guidava la Yaris, ora ricercato per omicidio colposo e omissione di soccorso. «Stavo cenando e ho sentito quel botto - racconta Vasco, residente in zona - siamo usciti e c’era già una dottoressa che cercava di rianimare quel povero ragazzo. Ci siamo dati da fare. Poi è arrivata l’ambulanza, ma i tentativi sono stati inutili». La polizia municipale, seguita dal pm Claudia Ferretti, sta cercando l’auto senza restare troppo ancorata al modello. Si battono tutte le carrozzerie. Ma non è detto che tra l’auto e la moto sia avvenuto uno scontro fisico. Anzi. L’impressione è che, affrontando la curva d’ingresso a forte velocità, il “pirata della strada” abbia maldestramente cercato di voltare in via Alzaia credendo di essere forse allo svincolo della tangenziale e poi abbia corretto il tiro troppo tardi, quando ormai la moto si era schiantata per il suo errore.
22 settembre 2012