Basta un raggio di sole nel pomeriggio o di un giorno qualsiasi, o nel fine settimana per dimenticare le
temperature ancora rigide dei primi mesi dell’anno; in questi periodi il motociclista ha la “sindrome
d’astinenza”, soffre per il sottodosaggio di chilometri e, non appena le condizioni lo permettono, fare una
galoppata con il proprio “mezzo” tira su… più di una seduta in analisi!
Siamo in quattro, Giuseppe con la tnt evo, Antondevil con la hornet 600, multipeppe con la sua multistrada e io con la cb e con me cavalierina.
Appuntamento fisso al Lounge bar e qui dopo qualche battuta decidiamo democraticamente l'itinerario. é la prima volta questa stagione speriamo di non avere sorprese e di trovare la strada in buone condizioni.
Ore 10.00 in fila indiana dopo aver controllato ogni particolare siamo sulla ss.18 che da Agropoli passa per Paestum
e ci avviamo verso Capaccio scalo, in lontananza sulla dx il bellissimo Santuario della Madonna del Granato, meta di tanti pellegrini e amanti del parapendio,esiste ai piedi del santuario una pedana naturale da cui i praticanti qusto sport si lanciano.
Continiuamo verso Roccadaspide, ricordo l'ultima volta che ci siamo passati, l'sfalto era liscio e scivoloso, gradiamo con piacere il manto nero rifatto, otto tornanti stretti fin sopra il paese che adesso è una delizia a percorrere.
Attraversiamo il paese con qualcuno che lancia la solita occhiara curiosa al nostro rumoroso passaggio, la ducati e la tnt si fanno sentire con il loro scarico aperto.
Di li a poco e siamo nel territorio della Comunità Montana Alburni è ricco di storia con una notevole valenza ambientale, infatti, gran parte di esso è racchiuso nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Passiamo Aquara
, la strada è in condizioni pessime, porta tutti i segni del piovoso inverno, le frane lungo la strada non si contano, alcune deviazioni, buche e sassi e tante curve cieche ci inducono alla prudenza e l'andatura è poco più che turistica.
Ecco Bellosguardo
, dopo una curva a gomito il paese ci accoglie da lontano, contiamo di fare una sosta a Roscigno e di mangiare li qualcosa.
Sempre democraticamente decido io
dove fermarci per il pranzo, i ragazzi si fidano della mia guida e al ristorante Imperial di Roscigno sguinzaglio i miei ragazzi.
Antipasto di prosciutto, pancetta e capicollo, sottolio e mozzarella di bufala, ravioli fatti in casa ripieni di ricotta di bufala, bistecca di vitello tenerissima, mega vassoio di patate fritte, il tutto innaffiato da ottimo vino locale, pastiera napoletana,gelato al forno (specialità siciliana) e un bicchierino di zibibbo, caffè e saluti finali alla proprietaria del locale, una signora siciliana che ha sposato una persona del posto, il tutto alla stratosferica cifra di €. 12.00
a persona.
Ci rimettiamo in sella, ma non nascondo che ne farei volentieri a meno e con me i miei compagni , dopo una scorpacciata simile sarebbe gradita una siesta.
Pochi km. e attraversiamo il ponte di sacco
uno dei ponti più alti d'europa, attraversiamo il territorio delle Piaggine, alle radici del Monte detto Motola, si perviene alla moderna Terra del Sacco, posta in falso piano, avendo alla sua vicinanza delle molte Vigne, Oliveti e Cerque.
Faccio la staffetta, la maggior parte del tempo a tenere il braccio sx alzato ad indicare ai miei compagni le pessime condizioni del manto stradale in alcuni tratti.
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Ops qualche nuvola di troppo, speriamo che il tempo tenga, intanto proseguiamo verso Felitto ( il paese dei fusilli fatti a mano ancora con i ferri, siamo diretti alle gole del calore, Giuseppe ha la nonna di Felitto, per la prossima volta siamo stati inviatati a mangiare appunto i fusilli.
Stranamente per strada solo poche autovettura, sembra una pista chiusa al traffico ed eccoci a Felitto, una sosta è d'obbligo a visitare come dicevo le gole del calore, uno spettacolo naturale mozzafiato
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La libidine motociclistica continua verso Magliano Vetere
e anche se un po' di stanchezza fa capolino, la si avverte poco, la natura tutta intorno prende ogni nostro pensiero facendoci dimenticare ogni affanno, l'andatura si fa più lenta, i profumi della primavera attraversano il casco fino a riempire le nostre narici. Dietro una curva cieca ecco la sorpresa
, faccio appena in tempo a deviare, che faccio mi arrabbio!!! Ma no, ad essere fuori luogo in quest'ambiente sembriamo proprio noi e i nostri ronzinanti.
Attraversiamo Monteforte Cilento, poche case arroccate un un pendio
, la strada è sporca ancora dal passaggio di qualche mezzo agricolo, in una curva ho trovato una zolla di terreno lascita li da un trattore in transito, ci passo inevitabilmente sopra e l'anteriore perde immediatamente aderenza, una schicca incredibile, ma per fortuna la mia motina non mi ha tradito.
Ci lasciamo Giungano alle spalle
ancora pochi km e siamo ad Agropoli.
Ritorniamo da dove siamo partiti, il resoconto della giornata, il calore e le risate degli amici, un caffè e il ritorno a casa dei guerrieri felicemente stanchi.
Questo è il tragitto in tutto 150 km.
http://maps.google.it/maps?f=d&source=s ... .4422&z=11