Stupenda giornata ieri, sole caldo neanche tantissimo, strade belle e compagnia fantastica. Ma per ordine:
Mi devo trovare all'autogrill di Lainate per raccattare CbMax mio compagni di avventure in Francia l'anno scorso alle 08.00. Purtroppo ritardo qualche minuto perchè fra le bestemmie prima di uscire non riesco a trovare il mio sottocasco, per cui opto per una orrenda scodella che uso solo con il jet sperando di non essere preso troppo per i fondelli.
Massimo è già li per cui visto il ritardo malgrado la riserva optiamo per fiondarci subito all'autogrill Brianza di Agrate dove ci aspetta Saintz. Qualche km prima decido di rientrare subito ad un benzinaro visto che mi sembra di sentire la mia bulla tentennare un pò, e non voglio fare la fine di Mastino a honderrando
Arriviamo ad Agrate e trovo Saintz pronto ad aspettarci, benzinato e colazionato, io e Max entriamo per bere un cappuccio malgrado la ressa di vacanzieri della domenica che si spostano verso i laghi. Leggo velocemente il forum e vedo con piacere che si aggiungerà anche Zauro e che purtroppo non ho visto l'mp di ilgnuppo che forse si voleva aggregare.
Benzina e pronti via per la noiosa autostrada fino a Peschiera dove ci aspetteranno il Fera e un suo amico smanettone con RSV, Zauro (con il suo zainetto delle superiori con dentro sussidiario, libro di matematica e i bigini della divina commedia e promessi sposi...) e il mio fido amico Caste col suo ducatone 1098.
Così è, all'uscita del casello ci sono tutti tranne Caste che di ritorno dalla sua solita "seratona" in disco conclusasi un'oretta prima, arriverà con qualche minuto di ritardo.
Il Fera è sempre più bello con la sua tutina nuova traforata modello "bibendum". Appena arriva il Caste decidiamo velocemente cartina alla mano il giro da fare, correggendo leggermente il girone già deciso, cioè anziche fare la Val d'Adige fino a Cles per fare Mendola/Palade, a Trento si devia per la bella Val di Cembra e da li Bolzano e Palade saltando il Mendola. Ritorno via Madonna di Campiglio e lago d'Idro, un classico.
La giornata è splendida e visto il caldo dopo le solite strupidate del Fera decidiamo di partire, sono quasi le 11 ormai. Pronti via tangenzialina fino ad Affi e inizia la val d'adige vecchia, quella fra le vigne. Pula 0 per cui l'andatura (che fa il Caste vero re della strada) è diciamo sostenuta, e arriviamo rapidamente a Rovereto dove proseguiamo verso Trento. Arrivati a Trento seguiamo per la Val di Cembra che ha sempre il suo perchè, con tratti veloci e misti stretti, anche se a volte ci sono dei lavori stradali con un pò di brecciolino che ci rovina un pò la festa. L'amico del Fera è un bel manico e da un bel filo da torcere al mitico Caste, i 2 bicilindrici se la vedono li davanti mentre dietro io, Fera, Saintz, CBMax e Zauro che non si comporta per nulla male, anzi ha una ottima andatura insieme a noi.
Alla fine della Val di Cembra ci fermiamo per una breve sosta bagno, the freddo e pulitura visiere in un bar del posto dove pasteggiano gli immancabili motociclisti tedeschi.
Come ormai sapete le mie soste sono brevi ma intense, per cui si riparte subito verso Bolzano, tentando di fare la Val d'Ega ma mancandola. Poco male perchè la strada principale che scende a Bolzano è veloce e molto curvosa, per cui si arriva velocemente a destinazione dove prendiamo subito la strada dritta di una ventina di km per Merano. A Merano sud comincia il mitico Palade, che scopriamo asfaltato di fresco (non tutto ma buona parte), e a parte il solito pavè nelle gallerie (che mi sono accorto molti dei miei compagni non conoscevano
) gli diamo davvero del gran gas (a "palade"...
). In un lampo si arriva al passo dove ci aspetta finalmente la sosta pranzo dalla mitica "stordita" mezza crucca del bar osteria li davanti. A parte il chiederci 1000 volte cosa avevamo ordinato, e chiamare Parpadelle le Pappardelle, fila via tutto liscio, mettiamo nello stomaco dell'ottimo cibo tipico e rutto libero. Il Fera delizia tutti i commensali con i suoi aneddoti (tiene banco tutta la cronologia delle visite rettali comprese di divaricatori multi misura di cui crediamo abbia la borsa serbatoio piena ...
).
Ci alziamo verso le 15.30 e forse abbiamo esagerato un pochettino col cibo, soprattutto con quello stupendo strudel col gelato finale... In effetti per quanto mi riguarda i primi 50 km facevo fatica a curvare bene, mi sembrava di arrivare sempre lungo, e non spostandomi sulla sella (cosa che faccio un pochino sempre) mi sembrava di guidare una BMW con le borse laterali. Faccio andare avanti il Fera che mi tira un pochino e mi da una sveglia, e riusciamo ad arrivare a Madonna di Campiglio molto velocemente. Qui la strada purtroppo fa schifo, sono anni che non la asfaltano più e l'è piena di SBUSI come dice Enrico. Anche Madonna è tutto un cantiere ed è pure chiuso il tunnel.
Tiriamo fino all'inizio del lago d'Idro facendo un altra piccola sosta Estathe, ci vuole perchè ora il caldo si fa sentire davvero. Cerchiamo di rimetterci in viaggio sapendo che il tratto di questo piccolo lago sarà affollato di macchine, e qui la mia e del Caste perfetta conoscenza del tracciato ci permettono di agevolare i sorpassi lungo la serpentina di macchine, e purtroppo Zauro rimane un pò indietro. Alla fine del lago lo aspettiamo, facciamo un check di tutto e si riparte per fare l'ultimo tratto di belle curvette, Lumezzane. Qui il tratto è velocissimo e ci sono delle curve da terza davvero da
, io la conosco bene e riesco a stare alla ruota dei 2 bicilindrici li davanti, e mi diverto davvero come un bambino. A parte una macchina che ha pensato di immettersi sulla strada principale in piena velocità senza guardare (che
per i 2 davanti) è andato tutto perfettamente. Ci aspetta la tangenzialina fino all'autostrada ad Ospitaletto dove ci fermiamo e ci salutiamo ringraziando tutti per la splendida sgroppata.
Verso milano solite code a tratti degli automobilisti repressi che tornano dalle code del Garda e riesco ad arrivare a casa senza neanche dover fare rifornimento.
Alla fine arrivo alle 20.00 in punto, 710 km all'attivo e altri bellissimi ricordi da mettere in cascina.
grazie davvero ai miei compagni per l'andatura perfetta, per non aver corso mai neanche un rischio, per la simpatia incredibile che li contraddistingue.
Alla prossima... e qualche idea è già venuta fuori ieri