Tom Sykes ha fatto appena cinque giri prima di procurarsi una piccola frattura al radio del braccio destro.
Jules Cluzel ha un buco grande così nel gomito e ha subìto un piccolo intervento chirurgico.
Ayrton Badovini è a volato via alla Lukey Height restando per parecchi minuti immobile sul prato: lo hanno portato in ospedale in elicottero ma per fortuna non ci sono lesioni.
Violento high side pure per Jonathan Rea mentre Loris Baz è rimasto a riposo dopo il capitombolo di giovedi.
I piloti si leccano le ferite e le squadre contano i danni: la Suzuki (due botti Cluzel, uno Camier) ha già superato i 60 mila €, la Kawasaki ha buttato via la ZX-10R di Baz tornata ai box in due pezzi e la Ducati ha visto andare in fumo la Panigale di Badovini. Un disastro, insomma.
Read more: http://www.gpone.com/index.php/Test-Phi ... z2KxLo8YYX
Paolo Gozzi nel suo blog spiega il perchè delle cadute così
Perchè nei test di Phillip Island si continua a cadere? Vediamo.
1.PISTA – Phillip Island è un tracciato bellissimo, spettacolare e veloce. Ma, per queste sue caratteristiche, terribilmente impegnativo. Qui sbagliare la linea, anche di pochi centimetri, può essere fatale: allunghi una frenata, finisci fuori traiettoria anche solo di mezzo metro e sei fritto. Ci sono due tornanti da prima marcia, nel resto del tracciato le velocità sono così alte che <<stai volando anche dove hai l’impressione di andare piano> > racconta Marco Melandri. Le vie di fuga sono ampie ma atterrare ad alta velocità non è mai piacevole. E spesso provoca conseguenze.
2.COLPO D’OCCHIO – Gran parte dei top rider Superbike hanno girato tre settimane fa a Jerez togliendosi la ruggine invernale ma Phillip Island è molto più veloce. Dopo la lunga sosta l’abitudine alla velocità non è ancora ottimale. Sbagliare un riferimento in questa fase della stagione è un errore “naturale”, ma qui si paga caro.
3.VENTO – Il circuito è in riva al mare e molto esposto. Le folate di vento sono violente e spesso cambiano improvvisamente direzione. Traditrici.
4.RIFERIMENTI – Phillip Island, oltre ad essere velocissimo, è anche anomalo per quanto riguarda i riferimenti ai quali di norma i piloti si affidano nella guida. L’asfalto è contornato dai prati, i cordoli sono ridotti ed è facile perdere il senso esatto della posizione. Un pò come accadeva nella vecchia Assen.
Beh, in parte ci avevo beccato