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Quando tutto sembrava destinato a risolversi tra Marc Marquez e Jorge Lorenzo, giusto epilogo di un 2013 combattutissimo, la svolta: i due piloti spagnoli di Honda e Yamaha sono stati squalificati e per effetto di squadra reversivo anche Daniel Pedrosa, compagno di team del giovane Campione ormai ex leader del Campionato.
Davanti all’ennesima polemica tra Marquez e Lorenzo la Direzione Gara, che non se la sentiva di penalizzare uno o l’altro prima dell’ultima gara ma nemmeno di passare per un organismo incapace di prendere decisioni, ha optato per la follia: annullare i risultati sportivi dei due piloti.
A quel punto sarebbe entrato in gioco Daniel Pedrosa, ma così non è stato: appena appresa la notizia il pilota spagnolo ha esultato, telefonando con gioia al padre e pronunciando parole di scherno nei confronti del boss di Dorna, Carmelo Ezpeleta, reo secondo Pedrosa di essere “un rompi scatole”, questa la frase uscita dalla bocca di Dani.
Sfiga vuole che al telefono non ci fosse il padre di Pedrosa, bensì proprio il gran capo del Motomondiale: inevitabile la squalifica e via, ancora una volta, i sogni di gloria.
Si salva Valentino Rossi: il nove volte iridato conquisterà a Valencia il proprio decimo titolo nonostante la sola vittoria del GP d’Olanda. Per Valentino, autentica leggenda e divinità delle due ruote, sarà il decimo titolo mondiale: è il pilota più vincente di sempre davanti a gente del calibro di Giandomenico Faustini e Michael Brawn, icone degli anni ’60.