Nello speciale di Sportweek della scorsa settimana parlavano di tutti gli italiani presenti nel team Honda, alcuni dei quali (tipo Suppo e Gabarrini) con ruoli che nessun occidentale si è mai sognato (tanto per dire, Gabarrini è stato il primo occidentale a metter piede all'interno degli uffici di progettazione della HRC...).
Ebbene, nell'intervista è venuto fuori proprio questo aspetto di Marquez: sostanzialmente stiamo parlando di un ragazzo. Quando è nei box è professionalissimo, mai una lamentela se non con se stesso, ma quando termina il turno va fuori e si mette a giocare con la moto telecomandata. Ci sono piloti che per tutto il fine settimana sono sempre concentratissimi e guai rompergli i maroni, lui tolto il casco è come se fosse a casa sua... Un pò come il Sic.
E poi quando vanno a cena con il team alla fine lui paga il conto per tutti...
Diciamo che il sorriso sfoggiato nelle interviste non è solo di facciata ma è sincero.
Che poi faccia
come guida è vero: sarà anche in testa al mondiale ma è pur sempre un rookie nella categoria con tutto quello che ne consegue nella guida. Non ha l'esperienza dei top rider, non ha i riferimenti, tecnicamente deve ancora affinarsi... La sua guida spericolata è dovuta al fatto che si incolla agli avversari e punta a superarli. Non avrà il passo gara per seminare tutti ma ha sicuramente quella sana dose di follia che gli permette di star davanti agli altri.
Alla fine, come diceva Muggeridge, non conta nulla essere il più veloce in ogni turno di prove ma l'importante è esser davanti sulla linea del traguardo. Ecco Marquez è l'esempio lampante..