Riporto da Motociclismo.it
Alcuni cittadini di Tavullia intraprendono azioni legali contro Valentino e Graziano Rossi a causa della “Biscia”, la pista dove il 9 volte iridato va a divertirsi… di traverso: troppo rumore e progetto non conforme
Non è proprio periodo per Valentino Rossi. Alle sue vicissitudini sportive, che solo ultimamente stanno (forse) prendendo la piega che tutti si aspettavano col suo arrivo in Ducati (Rossi secondo a Le Mans), si sommano i contrasti coi quei cittadini di Tavullia che non gradiscono la presenza della pista privata della famiglia Rossi, quella chiamata “Biscia” (il nostro articolo). Si tratta di un toboga sterrato dove Vale, Graziano e gli amici vanno ad allenarsi e divertirsi facendo traversi a tutto spiano con moto “di recupero”. Ma a quanto pare non tutti i Tavulliesi gradiscono il modo in cui Rossi passa il tempo libero, sostenendo che il suo “diletto” crei disagi alla comunità. In realtà le famiglie che si lamentano sono solo 5, residenti nei dintorni del ranch di Rossi.
Già l’anno scorso infatti fecero istanza al Tribunale Regionale per una presunta mancata conformità del progetto rispetto al progetto per cui il comune e la provincia avevano rilasciato i permessi. E poi c’era la questione dell’inquinamento acustico. L’istanza fu parzialmente respinta, nella parte riguardante “l’abuso edilizio”, mentre ad oggi è ancora in sospeso la faccenda del rumore.
Ma i… vicini di Rossi non mollano, e alzano il tiro depositando anche presso il tribunale penale della Procura di Pesaro un esposto con le stesse motivazioni: eccessivo rumore e progetto non conforme. A ciò è ovviamente seguita l’apertura automatica di un fascicolo, dove si ipotizza il reato di abuso edilizio.
Per quanto riguarda il rumore, a dire la verità, sembra che Valentino e Graziano abbiano in effetti qualcosa da farsi perdonare: un recente test fonometrico svolto dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche (ARPAM) ha infatti rilevato il superamento dei limiti di legge in un paio di punti della pista. A girare sul tracciato erano proprio Graziano e Valentino, più qualche amico, e alla prova hanno assistito anche i tavulliesi che hanno fatto esposto. Proprio questi sostengono che il rumore reale che Rossi e compagnia fanno durante le loro scorribande al ranch sia di molto superiore a quello rilevato dai fonometri dell’ARPAM, come se per l’occasione (ma solo per quella) siano state usate moto con marmitta “codice” al posto degli scarichi aperti che invece sembrerebbero essere la regola per i “traversatori” della Biscia.
Ovviamente la giustizia farà il proprio corso e se ci saranno irregolarità saranno presi i dovuti provvedimenti da parte delle autorità. Noi però crediamo che, se tutto dovesse essere trovato o riportato in regola, quelle cinque famiglie troveranno comunque qualcosa a cui attaccarsi. Le persone che non amano i motori lo fanno sempre, in ogni occasione in cui ci siano di mezzo le gare, le piste, i turni liberi. L’autodromo di Monza ha dovuto ridurre drasticamente le giornate di apertura, la pista di Vairano ha dovuto interrompere l’attività dei turni liberi per le moto (sono solo due esempi), le gare di cross ricevono le visite delle Forze dell’Ordine opportunamente allertate (qui abbiamo parlato di quest'ultimo caso)… La tranquillità delle persone è sacra e le regole vanno rispettate, ma spesso certe famiglie prendono casa nei pressi di una pista e poi si lamentano del rumore (succede anche con gli aeroporti, i luoghi dove si svolgono concerti, le scuole di musica, perfino campi sportivi e oratori, come informa la cronaca degli ultimi mesi): pensarci prima no?