Sono un amante delle statistiche e dei fatti ,
Nel 38% dei casi l’incidente è imputabile ad un errore umano del motociclista, mentre nel 50% dei casi sono gli altri conducenti a provocarlo – afferma Pier Francesco Caliari, direttore generale di Confindustria ANCMA (Associazione nazionale Ciclo Motociclo e Accessori) citando i risultati del MAIDS (Motorcycle Accidents In Depth Study). ” Siamo consapevoli che c’è ancora molto lavoro da fare in termini di formazione nei confronti di tutti gli utenti della strada. Come lo scorso anno, Confindustria ANCMA investirà nella campagna di sensibilizzazione “occhio alla moto”, destinata a raggiungere chiunque si muova nel tessuto urbano ed extra urbano.”
Altro grosso problema è rappresentato dalle condizioni della rete stradale e dei sistemi di protezione (vedi guard-rail). A tale riguardo la posizione di ANCMA appare chiara con ”la ferma volontà di collaborare al fine di ottenere maggiori investimenti per migliorare le infrastrutture”
Numeri allarmanti quelli riportati sulla situazione italiana riguardo gli incidenti stradali.
Un calo a dire il vero c’è stato: il numero di incidenti negli ultimi 10 anni,
da quando cioè ci si era prefissati l’obbiettivo di dimezzare il numero di incidenti,
l’indice è calato di un quasi 44%, con un risultato di poco superiore alla media europea che si attesta su un 43%.
Una riduzione si è avuta anche dell’indice di mortalità, passato da 2,0 morti per incidente del 2009 a 1,9 del 2010.
Sono numeri che confortano, ma non a sufficenza, dato il valore elevato di incidenti sulle nostre strade.
L’Italia è solo al 13o posto nella classifica dei 27 paesi UE, il che la dice lunga sul livello di sicurezza della nostra rete stradale.
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207.000, 3998 e 260.000. Questi sono i numeri che le strade italiane presentano alla comunità europea come bilancio 2010.
Riguardanti rispettivamente il numero di incidenti, i decessi ed i feriti accertati nell’anno 2010.
Basti dire che le missioni in zone di guerra del nostro esercito, in zone ad altissimo rischio, producono 100 volte meno drammi.
VOGLIAMO PARLARE DELLA SVIZZERA
Incidenti-Svizzera: vittime aumentate dell’80% tra i motociclisti Il Ticino è la regione più pericolosa della Svizzera per quanto riguarda la sicurezza stradale:
il rischio di rimanere coinvolti in un grave incidente è quasi doppio rispetto alla Svizzera tedesca.
Fra il 1999 e il 2009 il numero di incidenti gravi è infatti diminuito di almeno il 10% in tutte le regioni e su tutti i tipi di strade,
ma non su quelle dei centri urbani ticinesi dove è salito dell’8%. E le vittime fra i motociclisti sono cresciute addirittura dell’80%,
secondo un rapporto dell’UPI (Ufficio prevenzioni infortuni)
Fonte
http://www.sicurmoto.it___________________________________________________________________________________________________________________________________________-
Il 70% degli incidenti mortali avviene nei Paesi più poveri e, all’interno dei Paesi dell’ex Unione sovietica,
il tasso di mortalità è circa quattro volte superiore a quello dei Paesi nordici.
I Paesi dell’Est europeo sono quelli con la più alta proporzione di incidenti mortali per i pedoni,
mentre Italia, Grecia, Malta, Cipro e Francia sono gli Stati con il più elevato numero di decessi per incidenti mortali in moto. Il
dato più allarmante si conferma anche in Italia: sono i giovani tra 20 e 24 anni la categoria più colpita dalle conseguenze degli incidenti stradali,
ma valori molto elevati si riscontrano anche tra le classi di età 25-29 e 30-34. Inoltre secondo l’Osservatorio nazionale alcol, in Europa un incidente su quattro (il 25%) è correlato all’alcol.
Inoltre, negli incidenti causati da guida in stato di ubriachezza il 96% delle persone coinvolte è rappresentato da individui di sesso maschile,
di cui il 33% giovani o giovani adulti di età compresa tra i 15 e i 34 anni.
Fonte
http://www.epicentro.iss.it/problemi/stradale/epid.asp Ciao